Vaiolo delle Scimmie: SannioTech lancia il primo kit per la diagnosi del virus
Recentemente, il virus del vaiolo delle scimmie ha ripreso a diffondersi a livello globale, al punto che l’OMS ha dichiarato: “Il vaiolo delle scimmie non è il nuovo Covid, ma può diffondersi rapidamente in tutto il mondo”. Questo allarme è stato rilanciato da Hans Kluge, Direttore Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, durante un briefing al Palais des Nations di Ginevra.
Sebbene il vaiolo delle scimmie non rappresenti un’emergenza di sicurezza sanitaria in Europa, è fondamentale comprenderne le caratteristiche e le modalità di prevenzione della sua diffusione. Uno degli strumenti più efficaci in tal senso è proprio il controllo: saper riconoscere tempestivamente il virus e adottare le giuste misure di contenimento. Con orgoglio, ricordiamo che il primo test rapido per la diagnosi del vaiolo delle scimmie è stato sviluppato dal consorzio SannioTech nei laboratori della Tecnobios.Il vaiolo delle scimmie nell’uomo si manifesta spesso con una combinazione di sintomi quali febbre, mal di testa, brividi, stanchezza, astenia (debolezza generale), linfonodi ingrossati, mal di schiena e dolori muscolari. Generalmente, dopo uno-tre giorni dall’inizio della febbre, compare un’eruzione cutanea. Le lesioni cutanee evolvono in vescicole, pustole e, infine, croste.
Per aiutare nella diagnosi di questa malattia, SannioTech ha creato due kit diagnostici distinti: il primo per la diagnosi molecolare, che segue un procedimento simile a quello utilizzato per il Covid-19, con tempi di risposta medio-lunghi; il secondo è un test rapido che offre risultati in pochi minuti grazie all’utilizzo di un semplice “pungidito”, un metodo analogo a quello impiegato per misurare la glicemia nei pazienti diabetici. Questo test consiste in una piccola puntura sul dito con conseguente prelievo di sangue da analizzare. Entrambi i kit sono stati progettati per determinare se una persona sia affetta dal virus del vaiolo delle scimmie e sono stati interamente realizzati dal consorzio SannioTech, un’azienda sannita leader nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica, con sede ad Apollosa.